Per il rating di legalità, sarà considerata anche la «231»

 

 

Per il rating di legalità, sarà considerata anche la «231»

L’elaborazione del rating, prevista dal DL liberalizzazioni, potrebbe incentivare l’adozione dei modelli organizzativi di cui al DLgs. 231/2001

/ Michele CATTADORI e Annalisa DE VIVO / Mercoledì 07 marzo 2012

 

FONTE EUTEKNE.INFO

Leggi l’articolo su http://www.eutekne.info/Sezioni/Art_374746.aspx 

 

Lo scenario di riferimento della normativa di cui al DLgs. 231/2001 sembra ampliarsi sempre di più, man mano che, con il passare del tempo, si comprendono appieno i vantaggipotenzialmente derivanti dal suo recepimento.

In tale ottica, sembra essere a un passo dall’enunciazione expressis verbis il riferimento a tale normativa nell’ambito di un più ampio sistema premiale previsto per le imprese virtuose. L’art. 5-ter, introdotto nel Ddl. di conversione del DL 1/2012 con le modifiche approvate dal Senato il 1° marzo, rubricato “Rating di legalità delle imprese”, recita infatti che “al fine di promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato è attribuito il compito di segnalare al Parlamento le modifiche normative necessarie al perseguimento del sopraindicato scopo anche in rapporto alla tutela dei consumatori, nonché di procedere, in raccordo con i Ministeri della giustizia e dell’interno, alla elaborazione di un rating di legalità per le imprese operanti nel territorio nazionale; del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti pubblici da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario”.

Ad avallare un coinvolgimento della normativa 231 in questo nuovo contesto è intervenuto anche il Guardasigilli Paola Severino, che, in un recente intervento, sembra non aver lasciato spazio a differenti interpretazioni, enunciando espressamente che “l’idea di introdurre un rating di legalità è una proposta estremamente seria che riguarda non soltanto le imprese che rifiutano di pagare il loro terribile tributo alla mafia, ma anche le imprese che si dotano dimodelli di organizzazione idonei aprevenire il reato”.

In effetti, l’ottenimento del rating di legalità potrebbe costituire unincentivo di non poco conto ai fini dell’adozione dei modelli organizzativi e di gestione, soprattutto se si considera che le sanzioni e l’eco mediatica, alle quali un’impresa si espone non recependo la 231, non sono mai state ritenute dalla classe imprenditoriale un argomento talmente convincente dagiustificare i costi non esigui dell’adeguamento e del mantenimento di quanto richiesto dalla normativa di riferimento.

Sul punto, è tuttavia doveroso ricordare i casi in cui l’adozione della normativade qua ha offerto agli imprenditori delleopportunità economicheimmediatamente tangibili: si pensi, ad esempio, alla legge finanziaria del 2005 (L. 311/04), in cui l’accessibilità aifinanziamenti CEE ivi indicati era limitata alle sole aziende che si erano adeguate alla 231, ovvero a tutte le ipotesi in cui la mancata conformazione alla 231 preclude la contrattazionecon la P.A. Ancora, il recepimento della normativa in commento può ben rientrare tra i criteri di riferimento imposti da Basilea II in relazione al rating d’affidabilità aziendale valutato dagli Istituti di credito per il merito creditizio delle aziende (in quanto diminuisce il rischio di sanzioni – ad es. interdizione dall’attività – e quindi di insolvenza).

Valore della legalità come volano dell’economia

In tema di valutazione dell’impresa si va dunque delineando, seppur progressivamente, una nuova forma mentis, dalla quale emerge come i principi dell’etica aziendale, dellalegalità e della trasparenza posti a fondamento della normativa 231 nonsiano avulsi dal contesto economico e dal tessuto imprenditoriale, bensì facciano parte di uno scenario più ampio in cui s’incardinano e divengono parametri ai fini della misurazione del livello di legalità delle imprese. Ciò anche al fine di riconoscere alle imprese virtuose gli sforzi compiuti nella prevenzione dei reati: in altre parole, il valore della legalità divienevolano dell’economia.

Per i suddetti motivi, oggi risultano quanto meno riduttive le motivazioni volte ad incentrare la governanceaziendale sui cardini dell’etica, della trasparenza e della legalità solo peresigenze di comunicazione di una immagine aziendale virtuosa ovvero per l’ottenimento di una copertura dalle possibili sanzioni scaturenti da reato. Il parametro della legalità è infatti destinato a divenire elemento centralenella vita delle stesse imprese, tanto da poter essere considerato quale strumento premiale ai fini dell’accesso al credito e alle agevolazioni pubbliche.

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